Sicuramente uno dei brand più amati da intere generazioni, icona culturale degli ormai lontani anni ’80 non ha mai smesso di affascinare il mondo dell’ottica con i suoi modelli unici.

Il brand Ray-Ban (Ray significa “raggio”, mentre Ban vuol dire letteralmente “bandire”, bloccare) è nato per fare la storia fin dal suo primo prototipo: i “Ray Ban Anti-glare”. Forse non molti sanno che il primo modello del famoso brand nasce da una richiesta ben precisa del Luogotenente Generale John MacCready negli anni ’20.

L’intramontabile modello a goccia venne progettato, e successivamente brevettato nel 1937, per accogliere le esigenze degli aviatori che, abbagliati dai raggi solari durante i loro voli, riscontravano seri problemi alla vista.

Il modello prodotto presenta una curiosa forma a goccia ed è dotato di lenti verdi che schermano i raggi garantendo una protezione completa. La vendita al pubblico del modello venne aperta nel 1937 con il nome di Ray-Ban Aviator, il resto è storia.

Nel corso degli anni gli Aviator passarono dall’essere considerati occhiali “tecnici” ad occhiali per tutti i giorni fino a diventare un’icona del pop e della cultura negli anni a venire.

Ad oggi Ray-Ban conta innumerevoli modelli dai colori accesi e classici.

Ma quali sono i modelli più venduti di sempre?

Nei suoi anni di storia, Ray-Ban ha avuto modo di accompagnare intere generazioni influenzandone i modi, il look, la cultura. Tra i modelli più venduti di sempre troviamo senza alcun dubbio i Ray-Ban Aviator, i Wayfarer ed i Clubmaster a cui seguono Round, Marshal ed Erika.

Ma ciò che contraddistingue il marchio americano da sempre è la capacità di creare modelli in linea con le esigenze di ogni generazione e di adattare i modelli più storici alle nuove tendenze del mercato. È così che Ray-Ban continua a fare tendenza.

Negli anni l’evoluzione del marchio ha portato ad una maggiore attenzione alla sostenibilità. Ad oggi una parte della produzione dei modelli da sole avviene con materiali ecosostenibili in particolare il bioacetato. Questo materiale si ottiene combinando due componenti principali: l’acetato di cellulosa ed un plastificante di origine vegetale proveniente da fonti rinnovabili (cereali, barbabietola o canna da zucchero). L’obiettivo è quello di rendere sempre più sostenibile la produzione contribuendo al benessere del pianeta.

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